venerdì 16 aprile 2010
LE DUE VITE DI LAURA MAIN
La studentessa dalla doppia vita morta per un cocktail fatale
Di giorno era Laura, che sognava di diventare avvocato. Di notte si trasformava in Eve, sensuale escort
Di giorno era Laura, brillante studentessa che sognava di diventare avvocato. Di notte si trasformava in Eve, sensuale escort dell'agenzia londinese Bunnies of London. Dopo quattro mesi di indagini, gli inquirenti britannici hanno svelato agli organi d'informazione la misteriosa doppia vita di Laura Main, ventottenne scozzese trovata senza vita lo scorso 14 dicembre nel suo lussuoso appartamento di Kensington, a Londra. Secondo l’autopsia a causare la morte della ragazza sarebbe stato un micidiale cocktail di droghe e superalcolici.
domenica 4 aprile 2010
LA RAGAZZA DEL LAGO 2
È di una donna di 36 anni domiciliata in Canton Ticino e scomparsa da casa il 25 marzo scorso, il cadavere ripescato l’altro ieri nel lago di Como a Laglio. Si tratterebbe di una donna svizzera, madre di famiglia e sposata.
La svolta nelle indagini è arrivata nella notte quando il cadavere della vittima è stato riconosciuto dal fratello. Solo nel pomeriggio, grazie ad ulteriori esami, si è giunti ad una certezza definitiva. La notizia dell'identificazione della vittima è stata data con un comunicato diffuso oggi pomeriggio dalla Polizia Cantonale ticinese. I carabinieri del comando di Como hanno confermato l'avvenuto riconoscimento.
La donna era scomparsa da casa il 25 marzo ed era stata presentata subito denuncia. La donna sarebbe sposate e madre di famiglia. Di lei, al momento, si sa soltanto che abitava nella zona del Mendrisiotto, proprio a cavallo del confine italiano. Gli accertamenti dell’inchiesta della procura di Como hanno per ora stabilito che la donna è stata colpita da un oggetto contundente alla nuca, quindi sgozzata e, in seguito, gettata nel lago. Gli investigatori italiani avevano diffuso ieri le foto scattate al cadavere per cercare di trovare persone in grado di identificare la donna.
LA RAGAZZA DEL LAGO
Omicidio della ragazza del lago
una pista porta in Svizzera
L’ipotesi che fosse una prostituta di lusso fa pensare che possa essere arrivata dal Canton Ticino
COMO— Se è una prostituta, deve essere stata una di alto bordo, non una di quelle che lavorano sul marciapiede e che si concedono per pochi euro al primo che passa. E dove si trova la più alta concentrazione di escort nelle vicinanze del lago di Como? A Milano, d’accordo, ma soprattutto in Canton Ticino dove il mercato del sesso è regolato dalla legge e dove a ridosso del confine funzionano oltre trenta case d’appuntamento alimentate soprattutto dalla clientela italiana.
La bella ragazza affiorata venerdì nelle acque di Laglio a meno di un chilometro dalla villa di George Clooney è ancora senza identità; ma per risolvere il giallo i carabinieri hanno allargato il raggio delle ricerche al di fuori di Como, comprendendo anche la Svizzera. Purtroppo dal Canton Ticino non sono al momento arrivate le risposte sperate; in più nessuna persona scomparsa ha caratteristiche simili alla ragazza del lago e tutti i turisti che nei giorni scorsi hanno preso alloggio negli hotel del lago di Como sono rientrati regolarmente nelle loro camere.
«Anche tutte le ragazze che lavorano nei miei alberghi sono presenti» conferma Ulisse Albertalli, gestore di alcune case a luci rosse del Canton Ticino. Secondo Albertalli l’ipotesi che la donna uccisa a Laglio possa venire dalla Svizzera italiana non è peregrina: «Capita spesso che qualche cliente italiano inviti una delle ragazze per un weekend o per una vacanza. Lasciare la Svizzera per l’Italia e farvi rientro non è più un problema».
In mancanza di altri elementi, la pista privilegiata dagli inquirenti resta quella del delitto maturato nel mondo del sesso a pagamento, seppur di un certo livello: la ragazza uccisa ha tratti somatici compatibili con quelli di una ragazza dell’Est Europa, doveva essere di una bellezza appariscente, ma le sue impronte digitali non sono tra quelle catalogate dalle autorità italiane.
LE FOTO - I carabinieri di Como hanno diffuso ieri alcune immagini del cadavere nella speranza che qualche testimone possa riconoscere la vittima; quest’ultima, oltre al Cupido tatuato sul seno aveva un altro segno distintivo: un secondo tatuaggio — un sole — sulla spalla sinistra; in più al polso portava un braccialetto rosso e verde di tessuto.
ESAME DEL CORPO - L’esame del corpo ripescato mostra invece che l’assassino ha infierito con ferocia sulla donna: la ferita mortale alla gola è uno squarcio molto profondo e largo, che ha quasi staccato la testa dal collo; potrebbe essere stato prodotto da un’ascia anche se la permanenza in acqua del cadavere ha certamente allargato la ferita.
L’assassino non si è inoltre disfatto subito della vittima: sul corpo sono state infatti notate tracce di sangue rappreso, non lavato dall’acqua del lago. Tra le poche certezze, infine c’è quella che il delitto non è stato commesso a Laglio e che il corpo è stato gettato nel lago qualche chilometro più a nord.
Claudio Del Frate
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